Alessandro Cucinotta: Sophia Loren e la Cardinale non hanno eredi? Vi spiego perchè

Le vere dive del cinema in Italia sono rimaste poche. Sophia Loren, Claudia Cardinale, Sandra Milo sembrano non avere eredi. Come mai il grande schermo italiano, che ha dato i natali alle nostre indimenticabili attrici, ma anche cantanti, showgirl piange l’assenza di nuove star? Ne parliamo con Alessandro Cucinotta, presentatore, cantante, showman siciliano che dopo anni e anni di gavetta prova a dare una risposta alla nostra domanda.

Alessandro a breve riprenderanno molti talent. Che si basano sullo studio dell’arte. Quanto è importante una cultura di base per chi vuole fare il cantante o l’attore?

Credo sia l’ABC per chi vuole intraprendere la carriera nel mondo dello spettacolo, poiché sia in scena che dietro le quinte ti ritrovi ad affrontare svariate argomentazioni, ci si deve confrontare sia con gli addetti ai lavori ma ancor di più con il rapporto verso il pubblico.

E’ vero che un tempo non esistevano le scuole di recitazione e di canto. Però forse il mercato sceglieva più la caratteristica dell’artista che non la sua potenzialità commerciale?

Un tempo gli artisti erano più veri e si badava alla loro caratteristica artistica, alle capacità, e si consideravano meno le potenzialità commerciali. Tuttavia non esistevano numerose accademie dello spettacolo e chi riusciva ad emergere era colui che aveva veramente talento. Oggi mi sembra si guardi solo l’apparenza o quanti follower si possiedono.

Possibile he dopo Gina Lollobrigida, Monica Vitti, Anna Magnani ci rimangano solo Sophia Loren e Claudia Cardinale, senza che ci siano loro eredi?

Questo dipende anche dal cinema. Un tempo i film erano più avvincenti, rimanevano per anni e anni impressi nel cuore della gente. A occhio e croce saranno 4 o 5 i titoli che uno si ricorda di questi ultimi 30 anni, il resto è solo botteghino. Per cui anche chi recita nei film ne subisce la conseguenza. E non c’è più la capacità di formare delle vere artiste che siano degne di portare la bandiera ereditaria delle nostre dive più amate del grande schermo.

Stessa conta per il settore musicale: un conto è essere leader delle classifiche un altro rimanere nella storia…

I Pooh, Albano, Vasco Rossi hanno anni di storia della musica, rispetto ai cantanti pop che sfornano 2 canzoni ogni anno e poi le dimentichi l’anno successivo.

È vero che ogni generazione ha i suoi idoli, ma un idolo è tale quando a distanza di anni riesci ancora a ricordare gran parte dei brani di successo

Perchè oggi si opta di più per lavorare solo sul proprio talento senza crearsi le basi che lo studio richiede?

Perché credo si punti più sull’ora e subito anziché costruire una carriera. Oggi gli store digitali, i social, i canali video streaming permettono di generare l’idea del guadagno immediato. Cosa che un tempo non esisteva poiché c’era la ricerca del sacrificio per potersi gustare l’attesa e il traguardo del successo. E quella continua ricerca permetteva di migliorarsi e accrescere il proprio talento. Attualmente invece non si bada alla sostanza ma solo alla forma.

In cosa sbaglia il piccolo e il grande schermo nella formazione dei suoi artisti?

Personalmente credo che se vi sono degli errori sono da attribuire alla partecipazione, voluta da parte di produzioni o chi di competenza, di personaggi che non hanno voglia di sacrificarsi. E quindi crescere.

Tu che consigli daresti a un giovane aspirante cantante o attore, o showman? 

A un giovane aspirante darei lo stesso consiglio che mi do ogni giorno: di studiare , di accrescere la propria cultura, di leggere, di puntare sempre in alto sì, ma gustandosi il piacere di salire ogni singolo scalino e di non avere paura di tornare indietro di qualche gradino, nel caso succedesse. Bensì di munirsi della giusta determinazione per risalire nuovamente.